domenica 26 giugno 2011

infettata da un battito d'ali. ma eterno.

Dammi un po' del tuo sorriso,
dammi un po' del tuo stupore.

Contagiami con la tua gioia,
contagiami con la tua forza.

Infettami di quel rosso,
infettami del tuo verde.

Non guardarmi così,
non puntare dritto al cuore,
potrei soffocare, potrei non respirare.

Non mi conosci eppure lo fai,
sei immobile, senza forze, stremato,
eppure ti libri leggero nell'aria,
eppure continui a fissarmi.

Non chiedermi perché,
non so perché,
impotente e immobile, paralizzata e muta
completamente minuscola.

Ancora sotto effetto di sostanze stupefacenti,
mi sveglio, non dormo, ripenso, mi riempio,
trabocco, e forse mi ferisco.

Per un attimo avrei voluto davvero essere magica,
per un attimo avrei voluto dirti che bastava un soffio
per rimettere in moto le tue gambe le tue braccia,
ma poi quel soffio non usciva.

Ora la mano trema, il respiro ha cambiato consistenza,
soffio particelle cariche, le vedo scontrarsi con ciò ke trovano
le vedo dimenarsi nell'aria.
Non so se metterò mai più i piedi per terra.

martedì 21 giugno 2011

come una bolla di sapone sotto qualche cielo.




forse per voglia o solo per curiosità, ne avevo la possibilità, stavo lì sospesa in un attimo, forse lontana da tutto, ho messo me in mezzo, il mio respiro, un soffio, un attimo, lieve per paura del nulla, intenso e costante per paura di qualcosa di troppo breve.

Lentamente l'ho vista nascere, rifletteva dei colori tenui ma chiari e lucenti, si librava nell'aria con una tale leggerezza, mi sembrava quasi strano che all'interno ci fosse qualcosa di mio.

così vuota agli occhi degli altri, ma in realtà colma di me, del mio essenziale invisibile agli occhi, sorretta dal vento, trasportata dalla corrente, così autonoma, magica...

custodiva dolcemente qualcosa di così intimo e particolare, quasi un sogno, una magia...

stava lì senza direzione, con la voglia di lasciarsi trasportare.

stava lì, si è spinta troppo in alto non cosciente della sua fragilità, ha pensato che il vento non avrebbe mai potuto farle del male, ma la magia è un attimo, e senza preavviso svanisce...

é stato bello godere dello spettacolo del suo andare sotto questo cielo, secondi, sguardi e sensazioni.

esplode, e sn in pochi a poterlo percepire, forse ce ne sarà un'altra dopo, ma la traccia che quell'esplosione lascia, bagna minuscole superfici.
LE MIE.

domenica 19 giugno 2011

libertà è partecipazione

e al 23-esimo anno finalmente capì. "La lotta paga!" si ripeteva, e non aveva mai assaggiato il sapore della conquista, ma quel mese di giugno non lo dimenticherà mai.

E' difficile crescere col fuoco dentro sentendosi sempre dire che quel fuoco non può cambiare le cose, che il vento che tira è più forte,che l'erba è troppo verde, che è solo tempo perso. E in parte avevano ragione, il vento è più forte ma stavolta non soffia in direzione contraria.

Si avvicinò alla porta, fremeva dalla voglia di farlo, prese le 4 schede in mano, non aveva mai messo una croce con così tanta determinazione, con così tanta convinzione. Era la sua PRIMA VOLTA, finalmente capì che senso aveva la partecipazione, finalmente capì che quella era libertà.

Seguì tutto attentamente, quei numeri crescevano e non sapeva cosa fare per accelerare questo processo, il traguardo era vicino, e fremeva di gioia, ma non era gioia era qualcosa di più.

Si guardò nuovamente intorno e ogni cosa aveva una luce diversa, capì il perché di ogni resistenza, di ogni rivoluzione, di ogni disobbedienza... "Solo la lotta paga!".

IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE.