domenica 26 febbraio 2012

dov'è giustizia? qui non ne vedo.




che la terra ti sia finalmente lieve, come un soffio.

Uomini, persi e spaventati, da vittime a carnefici, da carnefici a vittime, senza identità, così piccoli fragili, solo persi e mai più ritornati.
Non c'è giustizia, non c'è pace.
Rabbia, angoscia, impotenza, solitudine.
Nessuno ci può salvare in questo inferno, nessuno.

Ma la terra che ora ti avvolge, oggi ti protegge, oggi ti riscalda.
Voglio credere che qualunque cosa sia, sia una culla, sia un abbraccio, sia quello che in terra ti è mancato.

agli otre 2000 "morti di carcere" degli ultimi 12 anni
ai morti per mano di quella che chiamano giustizia
a tutte le vite annientate nelle strutture di detenzione
a tutte le vittime delle repressioni
a tutte le vittime di quella che chiamano civiltà.

dov'è giustizia? qui non ne vedo.

mercoledì 8 febbraio 2012

di umana bellezza.



corre sui prati e bianco corallo e pensieri di luglio. sogni di terre libere, sogni di arcobaleni, a ricordare i risvegli gioiosi di primavera, come un pesce libero dalla sua boccia, come un albero dalle forti radici piantato e nulla a scalfirlo.
ritratti dipinti a mano sono i suoi ricordi, colori cangianti stesi con fatica a dedizione, ritratti che prendono vita fra le culle che passano da generazione in generazione, e quel legno che ha la stessa età dei suoi figli quando a dargli comodità era quell'uomo a cui aveva dato la sua vita. Dunque sogni rossi di amore, l'amore di chi si dona incondizionatamente e sopporta umori e malumori, amore di chi resiste alla pochezza materiale di un luogo che trabocca di se stesso.
Aria, questa vita è aria, che gonfia i polmoni e le vele di questo panfilo che non conosce terre, che non teme argini, ma solo andare e andare e solcare i terreni più lontani a distanza nulla dai propri baricentri.
Guardala l'emozione che prende forma come raggi su quel viso, e nessuna vergogna di mostrare pieghe ad ogni sorriso, sono canali che per anni hanno trasportato gocce di quotidianità e oggi trasportano come una biga su territori montuosi chi incrocia quella sua fattezza.
Se non fosse per quei suoi capelli color cenere, potrei pensare che a sfidare tale vento di vita sia una creatura divina, ma nulla è più bello di ogni imperfezione umana, di ogni piaga che con naturalezza racconta questo lungo cammino.
è tingersi di umana bellezza.
e ditelo al mondo che voglio quel viso, quello sguardo, quel delicato sorriso.


(foto di Manuela Antonucci)