domenica 23 maggio 2010

alla ricerca di Zorba...




Si sentiva persa e sola la piccola Fortunata, non sapeva chi era, non conosceva il senso del suo esserci. Spesso si aggrappava a ciò che sentiva dire dalla gente, cercava nelle parole degli altri qualcosa ke potesse rispondere alle sue mille domande! Alcuni dicevano fosse un "prodotto riuscito male!" o magari non riuscito affatto, troppo piccola, troppo ingenua e poco determinata, troppo stupida e spesso sognatrice! Altri dicevano che era destinata a fare grandi cose... Così, un giorno pensava di essere un gabbiano e gli altri giorni metteva i piedi x terra e si accorgeva ke quelle ali lei proprio non le possedeva! "Un gabbiano senza ali nn ha ragion d'esistere!" si diceva. Da quando aveva abbandonato il nido non faceva altro che scontrarsi con tutti i suoi limiti, ogni giorno si accorgeva di non conoscersi affatto, ogni giorno in questo mondo si sentiva soffocare! Senza sogni, senza passioni, senza obiettivi! Lei era estranea a questo mondo ma soprattutto a se stessa! C'erano giorni in cui le sembrava quasi di respirare, vedeva qualcosa x strada e iniziava a fantasticare, le sembrava quasi di riconoscere un po' della fortunata che x molto tempo aveva vissuto in giro ma tornando sempre al suo nido, ma tutto ciò durava poco... Aveva letto di se, che avrebbe trovato qualcuno molto diverso da lei ke le avrebbe insegnato a volare, e ogni giorno Fortunata cercava la sua Zorba... forse un giorno col suo aiuto capirà...

venerdì 21 maggio 2010

Una speranza che cammina...

Rimase senza parole... forse spaventata da tutta quella forza! Ma non lo diede a vedere, tornò nella sua stanza e come ogni sera guardò un film... eppure era distratta, quelle parole un po' la cambiarono dentro! Ogni giorno qualcosa la cambiava dentro, ma quelle parole la fecero sentire quasi persa, persa e insignificante! Spesso pensava alla sua vita, pensava alle persone ke aveva incontrato, ognuna diversa, ognuna una sorpresa... Ma quella era davvero una forza della natura... Nella sua tranquillità, nella sua umiltà e semplicità si celavano forza e speranza! Ogni sua parola sapeva di vissuto! E cosa poteva darle? Nulla... Da quel miracolo poteva solo ricevere! Ogni conquista era sudata, ogni traguardo celava un percorso fatto di sacrifici, lotte, ostacoli e spesso di sofferenze! Vicino a lei si sentiva piccola e insignificante, la sua "pseudo maturità", le belle parole che spesso sapeva dire non avevano più senso, le sapevano d'ipocrisia, di qualunquismo! Non sono le parole, sono i fatti, sono gli attimi, sono le scelte, sono le decisioni... Hanno più senso di mille parole, parlano ad ogni persona di qualsiasi nazione senza bisogno di tradurre... Forse a tutte queste sensazioni si mischiava un po' di rabbia! Ma quando si accorse che la rabbia a lei non apparteneva, si sentiva ancora più stupida... Com'era possibile che non c'era un filo di rabbia nella sua voce? Come? E non era ipocrisia, era pura realtà! Si trovava davanti l'esempio vivente della bontà... della speranza...

domenica 16 maggio 2010

l'infinito nei suoi occhi...


Ogni alba una partenza, ogni tramonto un ritorno, ogni giorno un'avventura!
Tutto l'occorrente al proprio posto, ed eccolo lì, lo vedo pronto ad accendere i motori, pronto a squarciare il pelo quieto dell'acqua, carico di speranza, un'occhiata alle reti vuote che gli ricordano il suo obiettivo e basta un attimo per vederlo sparire, inghiottito dalla linea poco marcata dell'orizzonte, in quel mattino nuvoloso...
Spesso si ferma, spegne i motori, assapora l'aria! sa quasi di libertà, sa di carezza, sa di quotidianità. Si lascia cullare e ascolta il mare, ogni giorno gli parla, gli racconta di natura, gli racconta di Dio... Tutto quello che lo circonda gli racconta di Dio! Il suo amico mare, da sempre generoso, è il confidente più fidato, non racconta a nessuno i suoi più intimi pensieri ma ascolta e spesso, col suo silenzio, rivela sagge riflessioni e utili consigli! Il buon vecchio mare ne ha vista di gente come lui, ne conosce di questi uomini umili, spesso intimiditi da un mondo fatto di oratori, avvocati, scienziati... Così si sentiva anche lui... Era un umile pescatore che, ogni giorno, confidava nella generosità della natura per poter assicurare una vita dignitosa ai suoi figli, ogni giorno pregava Dio affinché per loro fosse diverso, perché i suoi piccoli non si sarebbero mai dovuti sentire inadatti in questo mondo! Il suo status spesso lo metteva in imbarazzo, quelle mani maleodoranti per gli altri, erano la sua vita! erano la prova della sua dedizione, del suo impegno, spesso del suo sacrificio! Ma era felice! Il suo mondo era il mare, la sua vita era la sua famiglia e il suo cuore era pieno di orgoglio!
Amava il suo lavoro, amava quella dolce melodia che ogni giorno ascoltava, le note del silenzio, l'armoniosa sinfonia della natura! Odiava il mare in burrasca, lo costringeva a restare a casa, quel suo buon vecchio amico era cocciuto, sempre convinto che spesso i pescatori hanno bisogno di stare un po' con i piedi per terra... così ne approfittava per agitarsi un po'... Ma il pescatore queste sue decisioni non poteva approvarle! Così in quei giorni era nostalgico e malinconico, gli mancava quello spettacolo! Perché ogni giorno sulla sua "bagnarola" assisteva al miracolo della natura, ogni giorno il pescatore si sentiva parte fondamentale del creato... Ogni giorno percepiva , con tutti i suoi 5 sensi, l'amore...
Eccolo di ritorno, i piedi sono di nuovo ben saldi a terra, le spalle curve raccontano di una soddisfacente giornata di pesca, i suoi occhi... bè...l'infinito nei suoi occhi...