domenica 15 agosto 2010

immersa nell'anima di Dio...


La cerchi per giorni, mesi, anni, la cerchi una vita la serenità! La cerchi nella corsa sfrenata a una vita perfetta, fatta di attestati e foglietti volanti che certificano nero su bianco anni di studi ed impegno, la cerchi nella vita frenetica di ore e ore di lavoro chiuso davanti a una scrivania, la cerchi nei complimenti del tuo datore di lavoro o nelle lacrime dei tuoi genitori soddisfatti di te. Spesso la cerchi, ma nonostante tutto non la trovi! Ti poni nuovi obiettivi e vivi per qualcosa o per qualcuno, sperando che, tagliato il traguardo il premio sarà finalmente la tanto agognata serenità... Ti poni miliardi di domande sul senso della tua vita, sulla direzione più affine alla tua persona, sembra che le risposte non arrivino mai e a un certo punto scegli di smetterla di porti domande, di vivere come fanno tutti, xkè maturare e crescere significa assumersi delle responsabilità e vivere con la testa sulle spalle e i piedi ben saldi a terra... perché la vita è dura, il mondo è spietato e crudele e chi vuole sopravvivere deve farsi spazio con i denti e con le unghie! eccoci allora, preoccupati ad assicurarci un'adeguata sopravvivenza dimenticandoci di respirare a pieni polmoni, di assaporare e gustare, di vivere!
eccoci pronti a perdere noi stessi... e io... avevo perso me! Avevo dimenticato ciò che mi rende davvero felice, avevo smesso di pormi domande ma soprattutto avevo smesso di cercare le risposte! l'ho cercato, l'ho desiderato, l'ho voluto il Dukagjin... e grazie a persone fantastiche l'ho vissuto! il Dukagjin è la mia serenità, non è solo un luogo, non sono solo le valli sconfinate, le vette alte e il rigoglioso flusso del fiume! Il dukagjin è vita, è un cuore ke batte, è un silenzio ke irrompe nel cuore così tanto da stordire. Il Dukagjin respira, si nutre dell'amore e del sacrificio dei suoi abitanti, è fatica e dedizione... Il dukagjin sono gli occhi curiosi dei bambini che si fanno ore di cammino x imparare qualcosa o solo x passare un po' di tempo in modo diverso, sono le ferite delle loro mani così giovani ma già consumate dal lavoro, è la caparbietà di chi combatte per i propri semplici sogni, è la dignità di chi non chiede nulla ma fatica ogni giorno per vivere e mantenere una famiglia. Il dukagjin è quell'accoglienza che si priva del poco ke ha per donarlo agli altri... un'accoglienza che diventa quasi dono di se, che disarma... Il dukagjin è la triste scoperta di una povertà indefinibile e di una ricchezza d'animo infinita, è la determinazione di chi sceglie di partire senza certezze, inseguendo un futuro migliore! Quel piccolo scorcio di paradiso mi ha cambiata, le parole determinate di chi, nella povertà, ha le idee chiare su quale direzione vuole far prendere alla sua vita, di chi lotta ogni giorno x questo, hanno risvegliato in me la voglia di impegnarmi x realizzarmi al meglio! per scegliere e costruire da me il mio futuro. La capacità di donare e di aprirsi all'altro, così incondizionatamente, mi hanno ricordato che amare è la cosa più naturale, che ogni singolo gesto, se non è fatto con e per amore non ha nessun senso! Non so cosa sia capitato in quel piccolo angolo dimenticato dal resto del mondo, non so se sia proprio questo ke lo rende magico, questa purezza, questa totale incontaminazione umana, so che ogni suo respiro coincideva col mio, so che se chiudo gli occhi sento il fiume che scorre, vedo quell'immenso tappeto di stelle in continuo movimento... penso che quel luogo abbia un'anima e quell'anima coincida con quella di Dio!

ringrazio di cuore i miei compagni di avventura... del mio dukagjin fate parte anche voi... FALIMENDERIT...

(un ringraziamento particolare a Fedele x aver creduto in me e avermi fatto conoscere il Dukagjin e a padre Antonio per il suo esempio e per le sue parole!)

1 commento:

  1. Grazie a te sorellina... Il Dukagjin è il principio del cambiamento, come spesso ti ho detto. E' l'essenza del tutto che trovi nel niente. E' cammino, silenzio e speranza; è contatto umano, fraternità spirituale. Sei stata una presenza determinante nel nostro progetto e per questo ti ringrazio tanto.
    Il Dukagjin vive nei nostri cuori e ci accompagna il desiderio di ritornarci.. Ziveli! Fedele

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